giovedì 30 novembre 2017

Recensione: L'insana improvvisazione di Elia Vettorel - Anemone Ledger


Titolo: L'insana improvvisazione di Elia Vettorel
Autore: Anemone Ledger
Editore: Elison Publishing
Anno di pubblicazione: 2017
Pagine: 168
Prezzo: 13,50 €  

Le improvvisazioni negative accompagnano tutta la fiaba nera di Elia Vettorel, dai suoi primi anni in orfanotrofio fino alla morbosa attenzione nei confronti di sua madre, al delirio completo, alla perdita di se stesso. La collezione di quadri inquietanti raffiguranti bambini uccisi in modi brutali, l’adrenalina nel compiere atti immondi, la derisione per il suo aspetto e la cicatrice sulla guancia, vero e proprio squarcio nell’abisso infernale e sconnesso della sua anima; come non poteva, Elia Vettorel, compiere un atto insano?




Prima di tutto voglio ringraziare l'autrice per la copia digitale del libro. È stata gentilissima.

Questa fiaba nera mi ha turbata, sconvolta. È un thriller psicologico che riesce nel suo intento.

Che cosa? Che mi sta dicendo?
Lo psicologo si sporse in avanti, speranzoso, aguzzando l'udito. Rivolsi di nuovo completamente lo sguardo verso di lui, oltraggiato. Fissai i suoi occhi, per un attimo mi parvero azzurri, come gli occhi di mamma."Avrei... avrei tanto desiderato che quella donna morta per mano mia fosse stata mia madre" dissi tutto d'un fiato. Strizzai gli occhi, non riuscii a resistere.
Scoppiai miseramente a piangere.”

Veniamo a conoscenza della storia del nostro protagonista, Elia Vettorel, tramite la sua seduta dallo psicologo. Se si trova in questa situazione e per comprendere il motivo del suo omicidio. 

Ripercorriamo la sua storia dall'inizio. Un'infanzia vissuta nel "carcere dei bambini", deriso dai suoi compagni a causa del suo aspetto fisico. Vittima di bullismo, quindi, viene escluso da tutti. Ma Elia non è solo. Con lui c'è Finn, il suo amico immaginario.

Parallelamente al racconto di Elia, conosciamo Aurora, la madre. Conosciamo la sua famiglia, suo marito e ci viene svelato il motivo per cui Elia si trova in orfanotrofio. Il racconto ha come sfondo la follia, l'angoscia e violenze. 

L'autrice è stata bravissima a concatenare il presente, il passato e la storia di Aurora, mantenendo sempre alta la suspense.
È riuscita a creare dei personaggi completi, ben caratterizzati. Alla fine non si prova odio o paura per il protagonista, ma solo compassione.

Mi sbatterono in cella e dopo un paio d'ore fui felice.
Fui felice di scivolare nel mondo dei sogni e di non vivere più incubi, quelli del presente.”

La scrittura è semplice e scorrevole, anche se nella prima parte fa fatica a decollare. 
Le tematiche affrontate sono svariate e l'autrice le ha affrontate con molta maturità. Non mancano scene horror che mi hanno lasciata senza fiato.
Consiglio questo libro a tutti gli amanti del genere. 

Anemone Ledger ha ottime potenzialità, leggerò di sicuro i suoi prossimi lavori!


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