venerdì 22 marzo 2019

Recensione: Trappola per volpi - Fabrizio Silei


TitoloTrappola per volpi
Autore: Fabrizio Silei
Editore: Giunti Editore
Collana: M
Data edizione: 20/02/2019
Pagine: 416
Prezzo: 16,00€ (cartaceo) - 8,99€ (ebook)

Occhi chiari, baffetti neri, borsalino e soprabito, come un poliziotto del cinema. "Ma questo, santo cielo, sembra un ragazzino appena uscito dall'università!" pensa il tranviere Ettore Becchi scrutando il vicecommissario Vitaliano Draghi, appena giunto sull'argine dell'Arno a verificare la situazione. È l'alba del 3 luglio 1936 e, in una Firenze ancora avvolta nella nebbia, vicino a un vespasiano, l'uomo ha scoperto qualcosa di inquietante: una donna distesa nell'erba, l'elegante vestito macchiato di sangue. Vitaliano sente un'ondata di ansia nel petto: i suoi superiori sono assenti, è il suo primo vero caso, e ancora non sa quanto importante e delicato. La vittima, infatti, è la giovane moglie del senator Bistacchi, vicinissimo al Duce. Vitaliano, che un giorno sì e un giorno no si pente di aver mollato la letteratura per la criminologia, capisce di aver bisogno di rinforzi. Ma non basta un aiuto qualsiasi, serve una mente davvero prodigiosa: quella di Pietro Bensi, il contadino della fattoria nel Chianti in cui è cresciuto. È stato proprio lui, che ha letto tutti i libri della biblioteca del conte e si diletta a costruire complicati marchingegni, a far nascere in Vitaliano la passione per gli enigmi e per le trappole. Perché se vuoi catturare una volpe, devi pensare come una volpe, gli ripete sempre Pietro. Ma ci vuole coraggio per portare un contadino, neanche tanto segretamente antifascista, per le strade e i palazzi di una Firenze dove anche i muri hanno orecchie...



Dovevo scrivere questa recensione alcune settimane fa, ma chi mi segue da un po' sa che sono leggermente vittima della procrastinazione. Ad ogni modo, avevo detto nei post precedenti di voler parlare di questo libro, ed eccomi qui. 

"Trappola per volpi" è il primo giallo di Fabrizio Silei, che ci porta nell'estate del 1936, a Firenze per essere precisi, dove viene ritrovato il corpo di una donna accanto a un vespasiano. 
La vittima era la giovane moglie di un potente senatore molto vicino al Duce.
Ad indagare, per l'assenza di superiori, sarà il giovane vicecommissario Vitaliano Draghi che deciderà di farsi aiutare per il suo primo caso dal suo mentore: l'intelligente contadino Pietro Bensi.
Sullo sfondo c'è un'Italia in uno dei suoi periodi più cupi, quello fascista.
Riuscirà la strana coppia a risolvere il caso?

Inizio subito col dire cosa non mi è piaciuto: tutto ciò che riguarda il caso. Sia il movente che la modalità dell'omicidio risultano un qualcosa di già visto. (Colpa mia che leggo troppi libri del genere e ora pretendo troppo? Probabile.)

Nonostante questo, il libro ha due punti di forza molto importanti che mi hanno coinvolto così tanto da divorarlo in pochissimi giorni: i due protagonisti e l'ottima scrittura dell'autore. 

Vitaliano è giovane e sente la responsabilità della sua posizione, cerca l'aiuto del suo "vecchio" cercando però allo stesso tempo di farsi rispettare. 
Pietro è tutto quello che volete trovare in una persona reale. Un grande uomo, segnato da esperienze passate, un abile osservatore. Vi invito a scoprirlo, ne vale la pena, fidatevi!

"Era un uomo quello, un contadino per via del destino, ma un uomo e basta."

Ottime le descrizioni dei luoghi: hanno un loro importanza ma non annoiano. Perfetti i personaggi secondari, nessuno è lasciato da parte e hanno un ruolo determinante in diverse occasioni. 
Non mancano momenti più leggeri e ironici!

Segnalo una particolarità: sono presenti dei dialoghi con dialetto fiorentino, ma per me non è stato un problema anche se conosco solo il dialetto campano. 

Una volta terminato, ho immediatamente pensato che forse lo scopo principale dell'autore è quello di far interessare il lettore più ai suoi personaggi e al contesto storico che sulla "parte gialla", di farlo affezionare ai due protagonisti per preparaci a un seguito, che aspetto. 



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