mercoledì 3 giugno 2020

Recensione: Layla - Massimo Piccolo


TitoloLayla
Autore: Massimo Piccolo
Editore: Cuzzolin
Data edizione: 31/10/2019
Pagine: 392
Prezzo: 14,90€ (cartaceo)

In una Napoli vera e contemporanea (lontana dal folclore o dal racconto di Gomorra),
nel normale scorrere delle giornate di cinque ragazzi, tra passioni, desideri e i naturali intoppi del diventare adulti, si insinua una realtà fatta di misteri e accadimenti inspiegabili e spaventosi. Chi è Layla e quali segreti nasconde? E chi si cela dietro il personaggio de la sposa, una sacerdotessa amorevole che ha saputo decifrare i mille indizi che la città conserva (ora in una cappella chiusa del Duomo, ora in un dipinto, ora nelle fattezze di una Madonna col Melograno) o una spietata dispensatrice di morte? E Gabriel, mente brillante e razionale immune anche al più piccolo tentennamento, che già a cinque anni ai cartoni animati preferiva i programmi di Piero e Alberto Angela (e socio del Cicap a dodici), riuscirà a interrompere quanto di drammatico e incomprensibile sembra destinato a succedere?

Layla è una ragazzina timida, che passa inosservata, con un rapporto non semplice con il padre. Si è trasferita da poco a Napoli lasciandosi alle spalle la sua vecchia vita. 
Per lei sarà difficile creare delle nuove amicizie, ma a scuola incontra Sara, sua coetanea bella e popolare, dipendente dai numeri dei suoi social, che l'aiuterà.
A loro si aggiungeranno Gabriel, fidanzato di Sara, e il suo migliore amico Tommaso, detto Pisto.

Se da una lato la vita dei giovani procede tra i vari problemi, dall'altra abbiamo la sposa, una figura misteriosa che all'inizio è difficile da inquadrare. 

Il gruppo di adolescenti è ben caratterizzato, riuscirci senza cadere nella banalità è un aspetto che apprezzo tantissimo. Leggere i loro pensieri, i loro messaggi, è stato come riavere di nuovo diciassette anni, un età non semplice, dove le incertezze e i dubbi si mescolano con il coraggio e la vitalità.

Il ritmo della narrazione ha un crescendo, se all'inizio i capitoli scorrono lentamente così da dare tempo all'autore di creare l'atmosfera giusta, nella parte finale si nota un ritmo incalzante tanto che sarà difficile smettere prima di arrivare al finale. 

L'ambientazione catapulta il lettore in una Napoli affascinante, ricca di misteri e, a tratti, inquietante.

Uno dei punti di forza del romanzo è il finale, che arriva veloce e inaspettato. 
Fidatevi se vi dico che potete immaginare qualsiasi cosa, ma il finale vi lascerà a bocca aperta: sarà inaspettato e vi lascerà smarriti.
Appena terminato, io ho riletto alcuni passaggi per cercare di rimettere a posto quegli indizi che l'autore ha lasciato.

Da non tralasciare la copertina, i suoi dettagli acquisiscono significato dopo aver letto il finale. 

"I veri fantasmi sono le persone strappate alla morte che hanno, però, già abbandonato la vita..."


Ringrazio l'autore per la copia cartacea del libro.




2 commenti:

  1. Ciao...anche io ho letto Layla e mi è piaciuto molto. Un libro intenso.
    Passa da me se ti va, un bacio.

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    1. Ciao Alexandra, sono felice di sapere che è piaciuto anche a te :)

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