lunedì 18 febbraio 2019

Recensione: Il sogno della macchina da cucire - Bianca Pitzorno

TitoloIl sogno della macchina da cucire
Autore: Bianca Pitzorno
Editore: Bompiani
Collana: Narratori italiani
Data edizione: 26/09/2018
Pagine: 240
Prezzo: 16,00€ (cartaceo) - 5,99€ (ebook)

C'è stato un tempo in cui non esistevano le boutique di prêt-à-porter e tantomeno le grandi catene di moda a basso prezzo, e ogni famiglia che ne avesse la possibilità faceva cucire abiti e biancheria da una sarta: a lei era spesso dedicata una stanza della casa, nella quale si prendevano misure, si imbastivano orli, si disegnavano modelli ma soprattutto - nel silenzio del cucito - si sussurravano segreti e speranze. A narrarci la storia di questo romanzo è proprio una sartina a giornata nata a fine Ottocento, una ragazza di umilissime origini che apprende da sola a leggere e ama le opere di Puccini ma più di tutto sogna di avere una macchina da cucire: prodigiosa invenzione capace di garantire l'autonomia economica a chi la possiede, lucente simbolo di progresso e libertà. Cucendo, la sartina ascolta le storie di chi la circonda e impara a conoscere donne molto diverse: la marchesina Ester, che va a cavallo e studia la meccanica e il greco antico; miss Lily Rose, giornalista americana che nel corsetto nasconde segreti; le sorelle Provera con i loro scandalosi tessuti parigini; donna Licinia Delsorbo, centenaria decisa a tutto per difendere la purezza del suo sangue; Assuntina, la bimba selvatica... Pur in questa società rigidamente divisa per classe e censo, anche per la sartina giungerà il momento di uscire dall'ombra e farsi strada nel mondo, con la sola forza dell'intelligenza e delle sue sapienti mani. Bianca Pitzorno dà vita in queste pagine a una storia che ha il sapore dei feuilleton amati dalla sua protagonista, ma al tempo stesso è percorsa da uno sguardo modernissimo. Narrare della sartina di allora significa parlare delle donne di oggi e dei grandi sogni che per tutte dovrebbero diventare invece diritti: alla libertà, al lavoro, alla felicità.



"Il sogno della macchina da cucire" è la storia di una sartina che impariamo a conoscere dall'età di sette anni, quando sua nonna inizierà ad insegnarle un lavoro ormai scomparso. 
Sua nonna sarà un punto fisso per la nostra protagonista, infatti le due donne sono rimaste sole dopo che un'epidemia di colera ha portato via tutti i loro cari. 
La giovane sarta inizierà ad apprendere tutti gli insegnamenti di sua nonna e cercherà di portare avanti questo lavoro vivendo dignitosamente e con onestà.

Siamo in Italia, tra il fine Ottocento e inizio Novecento. La narrazione è in prima persona. Viviamo questa storia attraverso gli occhi della protagonista, che ci porteranno all'interno di alcune situazioni tipiche di quel periodo.
Con il suo lavoro, infatti, la protagonista verrà a conoscenza, e ci farà conoscere, delle figure femminili forti ma con dei drammi interiori.

"Sei giovane, e ti può capitare di innamorarti. Ma non permettere mai che un uomo ti manchi di rispetto, che ti impedisca di fare quello che ti sembra giusto e necessario, quello che ti piace. La vita è tua, tua, ricordatelo. Non hai alcun dovere se non verso te stessa."

Lo stile è meraviglioso, una narrazione che catapulta il lettore nelle pagine del libro isolandolo completamente da ciò che lo circonda.

I personaggi sono il punto forte del romanzo, tutti hanno qualcosa di importante da raccontare e contribuiscono nella crescita della nostra protagonista. 
Penso che le figure che ho preferito maggiormente siano state la nonna della protagonista e la signorina Ester: entrambe donne forti, a loro modo, che non si lasciano abbattere dai problemi che sono state costrette ad affrontare.

Sembra all'inizio un romanzo semplice, una di quelle storie che ci vengono raccontate dai nostri nonni con un po'di nostalgia, ma guardando con attenzione emergono delle denunce sul ruolo della donna nel passato e sulla differenza delle classi sociali.

Il finale è forse la parte che mi è piaciuta meno, ma capisco perfettamente la scelta dell'autrice.
Non farò spoiler, ovviamente. Diciamo che leggendo l'epilogo, sono stata travolta da una valanga di emozioni. Succede tutto molto in fretta e ciò è in contrasto con quello che avevo provato in precedenza. 




Un libro perfetto per immergervi delicatamente nel passato


12 commenti:

  1. Ciao, Katia! Leggo commenti positivi ovunque riguardo questo romanzo :) A questo punto ci penserò :) Bella recensione :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Gresi! Grazie :)
      Te lo consiglio tantissimo, sono sicura che amerai questo libro!

      Elimina
  2. Ciao Katia, scopro oggi il tuo blog grazie a Twitter. Mi piacciono i libri ambientati nel passato e sopratutto i personaggi ben caratterizzati. Prendo nota :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! Grazie a Twitter allora, e grazie a te per essere passata qui :)
      Se ti piacciono libri di quel tipo, "Il sogno della macchina da cucire" è perfetto!

      Elimina
  3. Sembra davvero carino! Me lo segno subito!!

    RispondiElimina
  4. Bella recensione, me lo segno con piacere!
    Baci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie! è un libro meraviglioso, non potevo usare altre parole per descriverlo :)
      A presto ^^

      Elimina
  5. Ciao Katia! Ottima recensione. Io amo la Pitzorno e questo libro è nella mia lista dei desideri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Diletta! Quando lo leggerai, fammi sapere :)

      Elimina