lunedì 27 agosto 2018

Recensione: La forza della natura - Jane Harper


TitoloLa forza della natura
Titolo originale: Force of Nature
Autore: Jane Harper
Tradotto da: Claudia Valentini
Editore: Bompiani
Collana: Letteraria straniera
Data di pubblicazione: 25/07/2018
Pagine: 432
Prezzo: 19,00€ (cartaceo) - 9,99€ (ebook)

Gente di città. Smarriti senza i cellulari (che comunque non funzionano), incartati in attrezzature nuovissime, confusi davanti alle mappe. Sono dei colletti bianchi, colleghi in una società finanziaria, arrivati sulle Giralang Ranges per un trekking che affinando le tecniche di sopravvivenza dovrebbe cementare lo spirito di gruppo. Dopo qualche giorno faccia a faccia con la natura rientrano tutti al campo base. Tutti tranne Alice Russell. Le ricerche partono all’istante: una donna sola e inesperta, seppur dinamica e brillante come Alice, ha poche speranze di sopravvivere nella foresta. Ad affiancare la polizia locale entrano in campo l’agente federale Aaron Falk, reduce dalla dolorosa indagine di Chi è senza peccato, e la sua collega Carmen Cooper, perché Alice non è un’impiegata come gli altri: è l’informatrice-chiave in un’indagine contro la criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro sporco che vede coinvolta la sua società. Dunque con ogni probabilità anche chi era con lei sulle Giralang, distese di bellezza selvaggia e ostile rese ancora più inquietanti dal fatto che sono state territorio d’azione del serial killer Martin Kovac. Tra testimoni oculari inaffidabili, uomini d’affari senza scrupoli e un paesaggio che non dà tregua, Jane Harper costruisce un thriller mozzafiato che cattura fino all'ultima pagina.


"Dobbiamo andarcene da qui. Immediatamente," disse la donna.
Le due alla sua sinistra annuirono all'istante, per una volta d'accordo, unite dal panico, gli occhi scuri e sgranati. Alla sua destra una leggera indecisione, poi arrivò il terzo cenno d'intesa.
"Sì, ma..."
"Ma che?"
"... ma Alice?"
Un silenzio inquietante. L'unico rumore era il fruscio dei rami che sovrastavano il gruppetto delle quattro donne.
"Alice se l'è cercata."

Eccomi qui per parlarvi del secondo libro di Jane Harper,"La forza della natura", dove ritroviamo l'agente federale Aaron Falk che abbiamo avuto modo di conoscere nel libro "Chi è senza peccato."
Mentre nel primo libro era coinvolto in un caso personale risultando quindi essere il protagonista della storia, qui Falk ha un ruolo inferiore.

Parliamo della trama. Alice è un'impiegata della società finanziaria Bailey Tennants, una società che sembra essere colpevole di alcuni reati finanziari e per questo lei collaborava con gli agenti federali Aaron Falk e Carmen come informatrice.
La società stessa organizza una prova di sopravvivenza per rafforzare lo spirito di squadra e i dipendenti che partecipano vengono divisi in due gruppi, quello degli uomini e quello delle donne, quest'ultimo composto da Alice, Jill Bailey, Lauren, le gemelle Breanna e Beth. Purtroppo Alice al termine del ritiro risulterà scomparsa e da qui partiranno le ricerche.
Ovviamente la sua scomparsa viene indagata dalla polizia, il che significa che Falk e Carmen, in quanto agenti federali di reati finanziari, hanno solo un ruolo marginale nelle indagini.

La narrazione si alterna tra i punti di vista di Falk durante l'indagine e le donne durante l'escursione, una struttura che porterà numerose ripetizioni soprattutto nella prima metà del libro e che purtroppo causerà inevitabilmente una noia che sarà alimentata anche dall'eccessiva descrizione dell'ambientazione e dalla poca azione dei personaggi.

I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto le quattro donne, delle quali vengono riportati i loro punti di vista e la loro interazione con Alice. Purtroppo risultano "distanti", è difficile legarsi a loro, cosa che non è avvenuta con il libro precedente.
Ammetto che mi è dispiaciuto un po' il ruolo di contorno del caro Aaron. Spero di vederlo nuovamente protagonista.

La storia comunque regge, vengono affrontati temi molto attuali e l'autrice si è dimostrata in grado di avvolgere il lettore in un'atmosfera inquietante.

Lo consiglio? Sì, nonostante sia meno avvincente del libro che lo precede, con un grande potenziale non sviluppato al meglio, la sua vera forza è la conferma dell'autrice nel rendere la natura la vera e propria protagonista, intrecciando la sua descrizione con quella umana per evidenziarne gli aspetti più cupi.

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