giovedì 21 novembre 2024

Sottogenere del giallo: enigma della camera chiusa


Uno dei sottogeneri del giallo più amato dai lettori è sicuramente l'enigma della camera chiusa, comunemente detto in inglese "the locked-room mistery", ovvero un giallo nel quale ci si focalizza su come il delitto sia stato commesso piuttosto che dal chi e dal perché, in quanto si tratta di un delitto impossibile compiuto in una camera chiusa dall'interno in cui non ci sono tracce dell'assassino.

Il tutto sembra avere una spiegazione che va al di fuori del contesto reale ma, attenzione, perché questo sottogenere si basa su alcune rigide regole: non ci devono essere spiegazioni paranormali, passaggi segreti e sono da escludere i suicidi. La soluzione c'è e non è di facile intuizione!

Al lettore viene presentato il puzzle e tutti gli indizi, ed è incoraggiato a risolvere il mistero prima che la soluzione venga rivelata. È un modo per mettersi alla prova come detective! 


Il consiglio è quello di guardare oltre le apparenze!

Ci sono alcune varianti, come un crimine commesso in un luogo diverso da una stanza, ma sempre chiusa e inaccessibile, come un'isola. Alcuni esempi sono sicuramente "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie e "Uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson.

Ora, però, parliamo un po' della storia e dell'evoluzione di questo sottogenere:


Il primo esempio di enigma della camera chiusa viene attribuito ad Edgar Allan Poe con il racconto "I delitti della Rue Morgue" pubblicato nel 1841, che, tra l'altro, è considerato il primo racconto giallo poliziesco della storia della letteratura.

È realmente così? la risposta è ni. Non è del tutto vero.

Tre anni prima infatti, nel 1838, lo scrittore scozzese Joseph Sheridan Le Fanu, conosciuto per le sue storie su fantasmi e paranormale, pubblicò A Passage in the Secret History of an Irish Countess. Lo schema è semplice: un uomo viene trovato morto, apparentemente suicida, dentro ad una stanza chiusa a chiave. 
Il motivo per cui non viene considerato del tutto il primo racconto di questo sottogenere è perchè rientra nel genere horror psicologico, ma è importante tenerlo in considerazione.



Chi si dedicò al sottogenere con una forma più precisa e razionale è stato lo scrittore inglese Israel Zangwill che nel 1891 pubblicò "Il grande mistero di Bow".  Zangwill scrisse in solo due settimane il romanzo, che fu pubblicato a puntate sullo Star, quotidiano della sera di Londra. Ebbe subito un enorme successo, tanto che numerosi lettori scrissero al quotidiano, proponendo una loro personale soluzione all’enigma. L'anno successivo uscì il volume completo del romanzo.                                                                                                                  

Nei primi decenni del Novecento fino ad arrivare alla Golden Age, quello che prevaleva nel genere mistery/giallo era la razionalità e spiegazione di un finale conclusivo. Ed è così che il sottogenere in questione diventò protagonista. Tutti i più grandi scrittori giallisti si dedicarono a queste sfide intellettuali: Agatha Christie, Edgar Wallace, Ellery Queen, Hazel Hills, John Dickson Carr, John F. Suter, Robert Arthur.
E non solo i più famosi giallisti degli anni '90 ma anche autori di fantascienza, come Jules Verne che si cimentò in questa scrittura ingegnosa e pubblicò nel 1904 "Un dramma in Livonia" 

Alcuni degli enigmi della camera chiusa da citare:
- Il mistero della camera gialla di Gaston Leroux
Il problema della cella N. 13 di Jacques Futrelle
- L’enigma dello spillo di Edgar Wallace
- Non c’è più scampo di Agatha Christie
- Le tre bare di John Dickson Carr
- Il giardino chiuso di Gilbert Keith Chesterton
- La pietra lunare di Wilkie Collins
- Il re è morto di Ellery Queen


Camere, prigioni, aerei, treni, fino ad arrivare ad isole, in molti hanno cercato di utilizzare le proprie abilità per padroneggiare al meglio la costruzione di un delitto impossibile.

Dopo la seconda metà degli anni '90, però, si nota un cambiamento: la produzione dei delitti della camera chiusa diminuisce, i giallisti vengono influenzati da un nuovo sottogenere, hard boiled (di cui parlerò in seguito).

C'è chi continuerà ad utilizzarlo ma lo farà in maniera non centrale.
Un esempio importante è "Il silenzio degli innocenti" di Thomas Harris, pubblicato nel 1988. Viene descritta la fuga di Hannibal da una geniale camera chiusa che però viene spiegata subito e non nel classico modo in cui il mistero viene svelato nel finale.

Ci sono numerosi esempi da menzionare ma in conclusione si può dire che col tempo gli autori hanno scelto di servirsi di qesto sottogenere per altri fini. Altri ovviamente continuano ancora a sperimentarlo ancora oggi.

Un mio consiglio di enigma della camera chiusa è "Gli omicidi dello zodiaco" di Soji Shimada. 
 

Siamo in Giappone sul finire degli anni Trenta. Heikichi Umezawa, un uomo assai ricco, artista eccentrico, appassionato di astrologia e alchimia, una giovinezza trascorsa a Parigi, una vita all'insegna dell'occultismo, dell'estetismo e del lusso, viene ritrovato morto, il cranio sfondato da un oggetto appuntito, nel suo studio chiuso a chiave dall'interno. È mattina e ha nevicato per tutta la notte, non ci sono tracce e tutti i possibili sospetti hanno alibi di ferro. L'artista ha appena completato l'ultimo di una serie di dipinti di soggetto astrologico. Ma soprattutto, tra gli appunti di Umezawa, gli inquirenti scoprono un progetto assurdo e mostruoso: la creazione di Azoth, l'essere femminile perfetto, assemblando parti del corpo di due sue figlie, due figliastre e due nipoti. Ognuna di queste ragazze, tutte vergini comprese tra i diciotto e i venticinque anni, appartengono a segni astrologici diversi e ideali per formare la creatura che costituisce l'ispirazione e il sogno di ogni alchimista. Il fatto è che, poco tempo dopo la morte dell'artista pazzo, le sei ragazze Umezawa vengono effettivamente uccise e ritrovate, variamente smembrate, in luoghi diversi dell'arcipelago nipponico, ciascuno con una precisa valenza magica e simbolica. Chi ha ucciso Heikichi Umezawa? E chi ha messo in pratica il suo orrendo delirio? La Seconda guerra mondiale e la catastrofe del Giappone interrompono le indagini, ma trent'anni dopo un famoso maestro astrologo, appassionato di investigazioni, e il suo giovane assistente riprendono le fila di quel cupo enigma.



Leggetelo! Provate a mettere alla prova le vostre abilità investigative e cercate di risolvere il delitto. 

Sembrerà impossibile ma non lo è! 
















Nessun commento:

Posta un commento