giovedì 31 maggio 2018

Recensione: Oblio - Geir Tangen


TitoloOblio
Titolo originale: Hjerteknuser
Autore: Geir Tangen
Tradotto da: Margherita Podestà Heir
Editore: Giunti
Collana: M
Genere: Thriller
Data di pubblicazione: 09/05/2018
Pagine: 525
Prezzo: 19,00€ (cartaceo) - 9,99 (ebook)

Sono passati quattro mesi da quando la cittadina di Haugesund è stata insanguinata dalla catena di omicidi del ''direttore d'orchestra''. Il giornalista Viljar Ravn Gudmundsson e la poliziotta Lotte Skeisvoll sono ormai indissolubilmente legati e, pur portando ancora i segni di quei tragici eventi, sono rientrati al lavoro.
Nel frattempo, nei quartieri alti della città, un nuovo caso scuote l'opinione pubblica: una ragazza viene trovata morta dopo una festa studentesca, il corpo nudo adagiato su un letto, la bocca aperta in un ultimo tentativo di respirare. Emilie, vent'anni, di origini etiopi. L'unico sospettato è un diciassettenne che si è svegliato accanto al cadavere e sostiene di non ricordare niente. Si tratta di Alexander Gudmundsson, ed è il figlio di Viljar. Tutti gli indizi sono contro di lui. Solo il padre è disposto a credergli e farebbe qualsiasi cosa per dimostrarne l'innocenza. Ma conosciamo davvero le persone che ci stanno vicine? Quanto siamo disposti a perdere per difendere coloro che amiamo? Più Lotte scava nella vicenda, più diventa chiaro che Alexander non è affatto il ragazzo pulito e ingenuo che descrive suo padre. Quando altri due giovani presenti al party vengono trovati uccisi, l'indagine prende una piega inaspettata: un cocktail mortale di estremismo di destra, perversione e droghe...

Geir Tangen è uno scrittore norvegese conosciuto dallo scorso anno con la pubblicazione del primo libro di una trilogia dedicata al giornalista Viljar Ravn Gudmundsson e alla poliziotta Lotte Skeisvoll: "Requiem". Non ho avuto modo di parlarvene perché l'ho letto prima di aprire questo blog, ma sappiate che ve lo consiglio. Se amate i thriller e non l'avete ancora letto, non perdete altro tempo, leggetelo!

Passiamo, dunque, al secondo libro della serie: "Oblio". Anche se in alcuni punti ci sono dei riferimenti a "Requiem" usati per riprendere lo stato emotivo di Lotte e Viljar,  non è necessario leggere il primo libro per capirlo.
Oblio, ovvero la scomparsa di un ricordo, ciò che accade a Alexander Gudmundsson, figlio di Viljar Ravn Gudmundsson, quando dopo una festa giovanile, si sveglia accanto al cadavere di Emilie. Tutte le prove lasciano intendere che sia stato lui il colpevole, ma l'affetto del padre va oltre l'evidenza, e crederà nell'innocenza del figlio fino alla fine. Intanto Lotte Skeisvoll  ritornata a lavoro, porta ancora con sé il trauma di ciò che è avvenuto in "Requiem"...

"Noi le chiamiamo bugie, Skeisvoll. 
Una persona mente se cerca di nascondere o distorcere informazioni utili alle indagini. 
Il ragazzo mente. Scappa e continua a mentire."

Come per il romanzo precedente, la storia viene raccontata da punti di vista diversi, permettendo al lettore di possedere varie prospettive. Mentre nel primo libro la narrazione procede tra presente e passato, qui i fatti si svolgono nell'arco di cinque giorni, brevi ed intensi.

Non ci sono punti noiosi, l'attenzione del lettore è sempre alta, grazie anche al ritmo incalzante e continui colpi di scena. Forse troppi, ho notato un po' di esagerazioni ma non del tutto inverosimili. L'autore non si limita nell'uso dei temi tipici di un thriller: omicidi, droga, alcool, complotti, ... e il modo in cui la storia è costruita gli dà un filo logico ben preciso.
Vi avverto che ci sono molti personaggi che vengono presentati pian piano nel corso della narrazione, e all'inizio è facile fare confusione, ed è anche difficile tenere il passo con tutto ciò che avviene, ma con un po' di concentrazione il racconto procede tranquillamente.

Geir Tangen si conferma un autore che fa della suspense la linfa vitale dei suoi racconti. 

Nell'edizione italiana ho trovato, purtroppo, degli errori di battitura. Capisco che può capitare, ma non è qualcosa che mi aspetto in un libro che ha un costo relativamente alto.

Ammetto che tra i due, ho preferito il primo, ma ciò non vuol dire che non mi sia piaciuto, anzi!
Di sicuro comprerò l'ultimo libro che uscirà quest'anno in Norvegia, spero presto anche in Italia e il titolo (quello italiano) sarà: "Tango di un uomo morto".

Lo consiglio? Assolutamente! Se amate i i libri intrisi di tensione, che vi tengono incollati dalla prima all'ultima pagina, è il libro che fa al caso vostro.


4 commenti:

  1. Ciao, sembra interessante, ottima recensione! Anche se a me questo genere non piace; di solito non leggo libri di questo tipo <3

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    1. Grazie Benedetta! Capisco, ma se un giorno ti capiterà di leggerlo sono certa che non ti deluderà :)

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  2. Ottima recensione! Il Thriller non è un genere che amo leggere ma dovrei ritentare ;)

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    1. Grazie! Anche io fino a qualche anno fa non leggevo questo genere, però poi gli ho dato un'opportunità e adesso non ne posso più fare a meno :)

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